Ancora una volta, Donald Trump torna a far parlare di sé con dichiarazioni controverse. Durante il suo ultimo discorso, il presidente degli Stati Uniti ha affermato di volere la Groenlandia. La risposta di Múte Bourup Egede, Primo Ministro della Groenlandia, non si è fatta attendere.
Con un post su Facebook, ha ribadito con fermezza: “La Groenlandia appartiene ai groenlandesi. Non siamo americani, non siamo danesi, perché siamo groenlandesi. Questo è ciò che gli americani e i loro leader devono capire”.
Ma chi è il primo ministro Múte Bourup Egede, che sfida Trump? Scopriamolo insieme.
Múte Bourup Egede, chi è il Primo Ministro della Groenlandia?
Trump continua a sollevare polemiche: nel suo ultimo discorso riapre il caso Groenlandia. Non è la prima volta che Trump solleva la questione dell’acquisizione della Groenlandia.
Già nel 2019, aveva avanzato una proposta simile, che fu respinta sia dalla Danimarca che dal governo groenlandese. Egede, oggi a capo del Paese, ha riaffermato che il futuro della Groenlandia sarà deciso solo dal popolo groenlandese, escludendo qualsiasi ipotesi di vendita o annessione agli Stati Uniti.
Il primo ministro della Groenlandia Múte B. Egede ha risposto a Donald Trump affermando che “Non siamo in vendita e non possiamo semplicemente essere presi”.
Greenland is a part of Denmark. Those who want to take Greenland declare war on Denmark before Greenland. Since Denmark is a part of NATO and Europe, Trump cannot go further than barking and intimidating. pic.twitter.com/cykmpHVPCZ
— múte Bourup egede (@MuteBourupEgede) March 5, 2025
Ma chi è il primo ministro che sfida Trump?
Múte Bourup Egede è un politico groenlandese nato l’11 marzo 1987 a Nuuk. È leader del partito Inuit Ataqatigiit e dal 2021 ricopre il ruolo di Primo Ministro della Groenlandia, dopo aver sconfitto il partito Siumut nelle elezioni. Egede è noto per il suo forte impegno a favore dell’indipendenza della Groenlandia dalla Danimarca e per le sue politiche ambientaliste.
Dopo il liceo, ha studiato Storia culturale e sociale all’Università della Groenlandia, ma nel 2013 ha lasciato gli studi per lavorare nell’azienda di famiglia, attiva nella produzione di foraggi. La sua carriera politica è iniziata nel 2007 con il parlamento giovanile groenlandese (Inuusuttut Inatsisartui), e nel 2013 è diventato presidente dell’Inuusuttut Ataqatigiit, l’organizzazione giovanile del suo partito.
Nel 2015 è entrato nel Parlamento groenlandese e ha rapidamente scalato le gerarchie politiche, diventando un punto di riferimento per i movimenti indipendentisti e ambientalisti. La sua leadership si distingue per un approccio moderno e pragmatico, che punta a rendere la Groenlandia economicamente più autonoma, riducendo la dipendenza dalla Danimarca.
Múte Bourup Egede, tra vita privata e visione per il futuro
Nonostante il suo ruolo di rilievo, Múte Bourup Egede mantiene un profilo personale piuttosto riservato. È profondamente legato alla cultura inuit e alla tradizione groenlandese, valori che si riflettono anche nelle sue politiche. È un forte sostenitore della tutela dell’ambiente e della gestione sostenibile delle risorse naturali dell’isola.
Il suo principale obiettivo politico è guidare la Groenlandia verso una maggiore indipendenza, sviluppando settori chiave come la pesca e le energie rinnovabili. La sua visione è quella di un Paese che possa camminare con le proprie gambe, senza dover dipendere da potenze straniere.
Le continue pressioni da parte degli Stati Uniti, con Trump che torna a insidiare la sovranità groenlandese, rendono ancora più urgente il dibattito sul futuro dell’isola. Con la sua leadership forte e determinata, Egede è pronto a difendere l’identità e l’autonomia della Groenlandia, respingendo qualsiasi tentativo di ingerenza esterna.
La Groenlandia anticipa le elezioni tra le pressioni di Trump
Intanto la Groenlandia si prepara alle elezioni anticipando il voto: la decisione di anticipare le elezioni, originariamente programmate per metà aprile, è stata influenzata dalle crescenti interferenze degli Stati Uniti sull’isola.
All’inizio dell’anno, Donald Trump ha ribadito la sua intenzione di “annettere la Groenlandia agli USA”, inviando suo figlio, Donald Jr., a Nuuk per una breve visita “promozionale”. Durante il suo soggiorno nella capitale groenlandese, sono stati distribuiti cappellini MAGA per le strade, suscitando reazioni contrastanti tra la popolazione locale.